sabato 2 febbraio 2019

Cani come figli. Figli come cani.

01 febbraio 2019

ANSA.IT, 31 gennaio 2019




Viviamo in una società dove c'è chi considera gli animali come figli, e chi tratta i propri figli come animali. Che non è dire la medesima cosa al contrario, ma dire che si vive in realtà paradossalmente contrapposte.
Quando esercitavo la professione veterinaria mi capitò di confrontarmi ora con proprietari convinti di parlare con il proprio cane (nel senso di esser compresi e comprenderne le parole) ora con proprietari che con la stessa disinvoltura con cui si chiede di spedire un pacco richiedevano l'eutanasia semplicemente perché non potevano più tenerli. Situazioni sovrapponibili anche con gli animali da reddito, non solo con animali da compagnia: talvolta riverenza sacra verso soggetti viventi, talaltra gestione di macchine usa e getta.

Io non sono più stato capace di fare il veterinario anche per questo. Eppure è per questa incapacità che ho cominciato a sentirmi più veterinario di prima. Tentare di cambiare animali e proprietari per me è stata una causa persa. Tentare di cambiare la società attraverso la "cultura dell'informazione" invece è una vittoria quotidiana. E in fondo l'unica via che un giorno mi restituirà la voglia di fare il veterinario per animali liberi dall'essere umano ed esseri umani consapevoli dell'essere animali.